Viet Nam – due parole, due mondi

Sono tante, tantissime le cose che abbiamo visto e fatto in queste ore che raccontarle tutte sarebbe impossibile.
Non vogliamo quindi annoiarvi con le inutili informazioni su quanto sia bello navigare attraverso la baia di Halong, con i suoi 2000 isolotti sparsi pieni di grotte affascinanti nè su quante altre bellissime attività abbiamo fatto (anticipo solo che io ho imparato a fare gli involtini primavera e Berto ha fatto Tai Chi all’alba). Su questo vi alleghiamo semplicemente qualche foto che rende subito l’idea.

Vorremmo invece raccontarvi alcune curiosità che abbiamo avuto il piacere di conoscere dalla nostra guida locale che insieme all’autista ci hanno portato avanti e indietro nel tragitto Hanoi-Halong Bay per un totale di 4+4 ore di strada attraverso le risaie (quale scenario più tipico dei contadini con il loro cappello conico in bicicletta sulle pianure piene di riso per rappresentare il Vietnam?).

Durante la strada ci ha raccontato di usi e costumi del paese:
L’assenza di una vera e propria religione ma la presenza di un gran numero di astrologi/sciamani cui le persone si affidano per definire l’affinità di coppia oppure quando sia più opportuno sposarsi, o fare un figlio (che si spera sempre sia maschio per portare avanti il nome della famiglia).
I matrimoni con non meno di 400 invitati e più set fotografici (anche in giornate ulteriori diverse da quella dal matrimonio stesso) in conseguenza dei quali la sposa abbandona la sua casa natale e va a vivere con il marito nella casa dei suoceri.
L’uso di megafoni per le strade attraverso cui lo Stato manda comunicazioni utili ai civili, regole da rispettare che possono andare dal non guidare contromano al non fare più di due figli. L’unico partito della nazione, il partito comunista, cerca in questo modo di indurre le persone ad un comportamento corretto (anche se a giudicare da come guidano, non pare che le persone siano poi così rispettose delle regole, almeno su questo aspetto 😛 )
La presenza di un unica festa nazionale, il capodanno, che corrisponde al capodanno dal calendario lunare (lo stesso cinese, quest’anno festeggiato a fine gennaio) durante il quale praticamente tutto il Vietnam si ferma (non vi conviene venire in quel periodo, i negozi sono chiusi e persino trovare una guida disponibile è molto difficile e più costoso).

Quello che ne è risultato è un quadro molto molto diverso non solo dall’Italia ma anche da tutti gli altri paesi del sud-est asiatico che abbiamo già visitato. Vi suggeriamo quindi di venirci, per vedere con i vostri occhi questo mondo.

I Bobi.