Sayonara

E dopo 32 giorni, 14 hotel in 5 paesi, 9 voli (più di 22 ore in volo), 7 viaggi in treno (e una decina di tragitti brevi in metro), 6 gite in barca, 13 giorni di visite guidate, più di 100 piatti diversi assaggiati (tra pasti e spuntini vari), 14 ore di autobus, 2 ore di immersione, 2 giri in risciò, 1 in funivia, 1 in seggiovia e uno in toboga…e più di 400 mila passi fatti…

Eccoci pronti per partire  🙂

Ci accompagnano in questo lungo viaggio di ritorno (13 ore di volo diretto Tokyo-Roma) un pò di tristezza ma anche tanta voglia di tornare a casa, una valanga di souvenirs e mille ricordi di posti fantastici, volti nuovi, storie e culture lontane e particolari.

Grazie a tutti e a presto!!!!

I Bobi

 

Giappone – Appunti di viaggio

E così eccoci agli ultimi appunti di viaggio di questa grande, bellissima avventura.
Questi, ovviamente, sono dedicati al Giappone e su questo magico paese ci sarebbe veramente molto da raccontare.
Eravamo preparati al fatto che fosse un mondo a sè, una realtà molto diversa dal resto dei paesi orientali visitati ma non ci aspettavamo, per esempio, le incredibili somiglianze con molti paesi occidentali.
I giapponesi sono precisi, come i tedeschi (ma molto più gentili e sorridenti) amano le code e la puntualità, come gli inglesi (ma molto più disponibili al contatto umano), e sono molto fieri della loro cultura e del loro cibo, come i francesi (ma molto più puliti).
La geografia del paese ne ha sicuramente accentuato la differenziazione dai paesi orientali, essendo un’arcipelago di isole (è un pò come parlare dell’Inghilterra in relazione alla Francia…non ci azzecca per niente).
In effetti, poi, non si può certo dire che vi siano dei buoni rapporti di vicinato con i paesi limitrofi.
I cinesi, per esempio, parlano dei giapponesi come se fossero cugini molto distanti, fratelli con cui non vorresti avere niente a che fare, al punto che, mentre tutto il mondo è preoccupato per le ‘dimostrazioni di forza’ del governo della Corea del Nord indirizzate in primis contro il Giappone, i cinesi le gistificano con il fatto che Corea del Sud, Giappone e USA stanno minacciando i coreani piazzando diverse basi militari a breve distanza dai loro confini.
Ma senza soffermarci troppo alle questioni politiche (particolarmente noiose), vi sono evidenti differenze culturali non solo con la Cina ma con tutti i paesi orientali.
Vogliamo parlare per esempio degli onsen, dei bagni pubblici/terme disseminati per tutto il Giappone e di cui invece non vi è alcuna traccia negli altri paesi che abbiamo visitato? Certo, gli altri paesi non hanno così tante fonti termali perchè non sono zone così sismiche, ma per esempio nell’interno della Cina ve ne sono…eppure vengono sfruttate molto poco.
E continuando con il filone igienico, colpisce subito la grande cura che i giapponesi dimostrano continuamente nella pulizia anche degli spazi pubblici, dei bordi delle strade o dei bagni pubblici e la loro attenzione all’igiene anche nei ristoranti (tavoli, stoviglie…altro che Vietnam dove lavavano i piatti ai bordi delle strade in un unico catino!). Qui, infatti, non ci è venuto nemmeno in mente di fare attenzione a non bere acqua dal rubinetto e, anzi, nei ristoranti stessi l’acqua è inclusa nel prezzo e sempre presente e fresca in una caraffa a portata di mano. Ma non si può finire di parlare dell’igiene in Giappone se non citando il mitico supper-nippo-WC-ultra-rotante-cosmico! Completo di tutti gli optional: tavoletta riscaldata a temperatura variabile e impostabile, sensore di seduta con pre risciacquo della tazza, musichetta conciliante di sottofondo (che aiuta anche la privacy in caso di bagno pubblico) e bidet incorporato con getto regolabile sia in temperatura sia in direzione…insomma…all’inizio ti lascia un pochino interdetto…non sai bene come approcciarlo e se sia il caso di fidarsi o meno, ma…dopo averlo provato un paio di volte non puoi più farne a meno (ma occhio alla potenza del getto, siete stati avvisati)!!!

E chiudiamo, come ovvio, con la cucina tipica. Vero che ogni paese ha le sue particolarità, ma l’alimentazione giapponese non ha proprio niente a che fare con quella orientale. I paesi orientali tendono a servire le pietanze in grossi piatti a centro tavola da dividere tra i commensali, i pasti più tipici giapponesi sono caratterizzati da decine di piccole ciotoline individuali con cui viene letteralmente coperto tutto il tavolo. E poi…la quantità di zuccheri, ma anche di spezie e di cibi piccanti nell’alimentazione giapponese è praticamente inesistente. Se confrontiamo le pietanze tipiche della Thailandia o della Cambogia con quelle giapponesi, le prime saranno un’esplosione di sapori (che ovviamente vanno a scapito della possibilità di percepire il reale gusto di ciò che mangi) mentre le seconde useranno pochissimi condimenti aggiuntivi, pochissimo sale e pochissimo zucchero.
Se da un lato questo approccio al cibo è molto più simile a quello italiano che tende a lavorare e condire poco i prodotti ed esaltarne solamente i sapori, dall’altro ci ha messo non poco in difficoltà quando abbiamo dovuto affrontare la tradizionale colazione giapponese che altro non è che un normale pasto della giornata (e mangiare alle 7 di mattina appena svegliati pesce alla piastra e zuppa di miso con tofu non è semplice…ve lo possiamo assicurare!).
In Giappone, quindi, non ci sono i dolci…o meglio…ci sono ma pochissimo. A dirla tutta, non abbiamo capito molto in che occasioni vengano mangiati dai Giapponesi. Di sicuro vengono usati come dono e sono moooolto pregiati. Infatti girando per le strade delle città si nota che le pasticcerie giapponesi assomigliano quasi a delle gioiellerie da tanta cura ci mettono sia nell’esposizione che nel confezionamento dei prodotti. Volete sapere se sono poi così buoni come sembrano? A dire la verità a noi non sono piaciuti così tanto, sono tutti a base di pasta di riso e fagioli dolci…un pò gommosetti ma…in sostituzione dello sgombro mattutino ci sarebbero andati benissimo!

I Bobi

Il Fuji e nulla più… anzi neppure il Fuji!

Sapevamo che doveva arrivare…ed è arrivato…il post più triste dell’intero viaggione 🙁
Intendiamoci…niente di imprevedibile…solo…una combinazione di fattori che lo hanno reso in effetti il post più deprimente.

Perchè mai questo post si è meritato un titolo così impietoso?
Forse perchè parla del nostro ultimo giorno di viaggio di nozze?
Perchè ormai le jeux sont faint et rien ne vas plus?
Perchè il tempo quando sei in vacanza passa veloce ma quando sei in viaggio con la tua anima gemella alla scoperta di posti così meravigliosi vola proprio via come una scheggia?
Si, sicuramente una buona dose di tristezza è legata a tutto ciò.

Tuttavia, c’è un altro aspetto chiave della giornata di oggi: ebbene sì…dopo 30 giorni di fortuna meteorologica…oggi il cattivo tempo ci ha proprio rotto…le uova nel paniere 😛
Dovevamo concludere con la gita a vedere il bellissimo monte Fuji e invece…niente…niente di niente…le nuvole basse e una fastidiosa pioggerellina intermittente non ci hanno permesso di vedere nemmeno per un istante la montagna simbolo del Giappone 🙁
Sarà perchè il fato ci vuole dire che un pochina di sfortuna capita anche a noi? Sarà perchè così ci siamo resi conto di quanto fortunati siamo stati fin’ora e l’abbiamo apprezzato appieno? O sarà perchè il Giappone vuole chiederci di tornare per vedere ancora questa e le molte altre meraviglie che ha da offrire?
Ovviamente non ci siamo fatti buttare giù e ci siamo impegnati molto…siamo addirittura saliti con la funivia sperando di poter scorgere qualcosa ma…con scarsi risultati 😛

Tuttavia, ci siamo ripresi subito nel tardo pomeriggio, appena tornati a Tokyo, con un ultimo (sigh) giro per il quartiere dei locali notturni (Shinjuku) e ci siamo consolati con un tradizionalissimo ramen per salutare con un grande arrivederci questo magico paese.

Sayonara e Domo Arigato Giappone!
I Bobi… o meglio i Saru-Bobi

Tokyo Style

Oggi giornata libera all’insegna della visita di Tokyo. Le previsioni del tempo per la giornata non sembravano favorevoli a questo giro, ma questo non ci ha scoraggiato e zaino in spalla abbiamo iniziato il giro della città dal Santuario Meiji. Questa città però oltre alla parte spirituale andava vissuta, vissuta veramente! Per questo motivo abbiamo deciso di attraversare le vie del centro per immergerci nella cultura popolare dei ragazzi.

Ci siamo quindi addentrati in Takeshita Street che ha iniziato seriamente a popolarsi dopo le 13 (evidentemente il venerdì sera ha lasciato il segno in molti ragazzi che hanno preferito ritardare la sveglia). Questa via è piena di piccoli negozi carichi di musica, grandi insegne e monitor luminosissimi che inondano di luci, suoni e colori tutta la street. I ragazzi (un po’ come da noi) passano da un negozio all’altro alla ricerca dell’accessorio (il più economico), della magliettina o dell’ennesima cover per il proprio look.

In questa strada abbiamo trovato anche il famoso locale (in realtà ce ne sono diversi in città) che ti permette (pagando circa 5€ a persona ogni 10min) di passare del tempo con una moltitudine di gatti… Consumazioni a parte! Ma abbiamo preferito aspettare il rientro a casa per questo 🙂 .

Nelle ricerca dello stile di Tokio abbiamo cercato anche nella grandi firme, località Omotesando ma qui, a parte qualche turista davvero interessato a comprare, nessuno dei ragazzi locali degnava di uno sguardo le vetrine delle grandi firme! Dopo un veloce pasto a base di Tonkatsu (per approfondimenti vede apposito post) ci siamo lasciati tentare da una delle numerose creperie che sembrano andare per la maggiore tra i giovani di Tokio! Forse però abbiamo esagerato…

La giornata si è conclusa con il famoso incrocio Shibuya, simbolo della frenesia della vita moderna. La mole di gente che ad ogni verde pedonale scatta da una parte all’altra è davvero impressionante sopratutto perchè oltre a quattro strisce pedonali perpendicolari ne troviamo una quinta diagonale che crea un simpatico effetto “scontro”. Abbiamo attraversato l’incrocio diverse volte, facendo foto, video e foto e video. Devo dire però che non eravamo i soli e molte facce erano sempre le stesse… Che sia questo ad alimentare l’incrocio?

Stanchi morti ma soddisfatti della giornata siamo tornati in Hotel pronti per l’ultima avventura di questo viaggio, la visita al monte Fuji, ma questa è un’altra storia! Vi lasciamo con una bella foto della Tokyo Tower…

I Bobi

Nel quartiere di Mazinga!

Sembra impossibile, ma è proprio così…siamo arrivati all’ultima tappa del nostro viaggio…abbandoniamo le alpi giapponesi alla volta di Tokyo che ci accoglie con un inaspettato bel tempo, in barba a tutte le previsioni meteo di oggi.
Una bella brezza primaverile ha tenuto a debita distanza le nuvole di pioggia e ci ha dato modo di gustare anche nella capitale nipponica i sakura ormai onnipresenti per le strade. Non potevamo certo perderci questa ulteriore occasione che la fortuna ha voluto regalarci come dono di nozze, la piena fioritura è meravigliosa. Siamo sicuri che nessuna foto potrebbe rendere l’idea di cosa significhi essere letteralmente avvolti da migliaia, milioni di piccoli petali rosa e bianchi. Vi invitiamo perciò a venirla a vedere con i vostri occhi.
Purtroppo, per ovvie ragioni, dovrete aspettare almeno un anno (ormai è questione di pochi giorni e i petali verranno presto sostituiti dalle foglioline verdi). Nel frattempo, quindi, vi diamo qualche anticipazione, certi che questa non vi rovinerà comunque l’emozione e la sorpresa di vederli dal vero.

Ma Tokyo non è certo una città caratterizzata dai fiori di ciliegio. Cosa vi viene in mente invece quando pensate a Tokyo? Magari quelle vie con tutte le insegne colorate a tema anime-manga tipiche dei cartoni animati giapponesi? E infatti, appena finita la passeggiata tra i ciliegi, ci siano fiondati al quartiere di Akihabara, famoso per essere costellato di negozi di elettronica, videogiochi e manga. Insomma, il paradiso dei nerd 😉
E con l’occasione ci siamo anche ficcati in un localino molto tipico in cui veniva preparato il ramen, sarà anche vero che dobbiamo vedere tutto il possibile, ma passeggiando viene fame!

I Bobi

Cina – Appunti di viaggio

Anche se in ritardo, a causa della censura informatica del governo cinese, i Bobi non si sono dimenticati di un post di appunti di viaggio e curiosità di vario genere dedicato alla Cina. Ne facciamo uno cumulativo, giusto per raccogliere qualche curiosità.
Prima di tutto, collegandoci al controllo che il governo è abituato ad avere sulle persone, forse non tutti sanno che i dipendenti statali cinesi non possono viaggiare all’estero finchè non vanno in pensione. La giustificazione di tale divieto sta nel fatto che lo stato cinese teme che i suoi dipendenti diretti , vedendo come funziona all’estero, si disaffezionino alle logiche del partito o, addirittura, possano decidere di non tornare in patria e di restare all’estero (in Italia se qualche dipendente statale decidesse di rimanere a vivere all’estero non sarebbe poi questo dramma eh? 😉 ).
Un’aspetto che invece è decisamente più libero in Cina, è quello legato alla fede, alla religione che nei cinesi si traduce più he altro in una vera filosofia di vita.
Le loro credenze religiose si rifanno, infatti, ad una combinazione di buddismo, shintoismo e taoismo e si traducono in alcune linee guida che vanno ben oltre le preghiere nei templi allargandosi a tutta una serie di attenzioni da tenere per permettere a corpo e spirito di restare in salute. Rientrano tra queste le logiche del feng shui che mira a generare armonia ed equilibrio nella vita disponendo, per esempio, le stanze e l’arredamento della propria abitazione in maniera opportuna, per far fluire l’energia.
Fanno parte di questi accorgimenti anche le regole che i cinesi mantengono nella loro alimentazione. Quando è caldo, per esempio, usano molti cibi piccanti, per spingere il proprio corpo a sudare e raggiungere un equilibrio con la temperatura esterna. Oppure, ancora, non bevono mai bibite fredde, soprattutto durante i pasti, perchè introdurre elementi freddi nello stomaco e nel corpo che sono caldi farebbe male all’equilibrio interiore. Prediligono invece le bibite calde e con questo si intende non solo il famoso tè ma anche solo acqua calda (molto frequente sui tavoli dei ritoranti). Pensate che a Berto hanno addirittura chiesto se volesse anche la birra calda! Non vi dico la sua espressione di disgusto… 😛

I Bobi

Mancava solo la neve…Anzi no!

E mentre tutte le normali coppie al termine di un lungo e impegnativo viaggio di Nozze, concludono il tutto con una settimana di relax crogiolandosi al sole su una bella spiaggia caraibica, i Bobi vanno sulla neve. Tanta Neve. Serviva venire in Giappone per vedere così tanta neve? Visto che da noi quest’anno se n’è vista molto poca?

Così questa mattina, dopo circa mezz’oretta di strada su un Bus locale (stranamente molto affollato) siamo arrivati a Shirakawa-go (per gli amici Shirakawa-in Cadore). Un carinissimo paese nelle Alpi Giapponesi caratterizzato da edifici in legno con uno spesso tetto in paglia molto spiovente. Questa loro peculiarità gli permette di resistere alle forti nevicate caratteristiche della zona. Ed infatti qui di neve c’è n’è ancora a palate nonostante nel resto del Giappone i ciliegi siano ormai in fiore.

I Bobi infreddoliti…

I Sarubobi in viaggio

Cos’è un Saru-bobo? E’ forse il marito della Saru-boba? No!
I Sarubobo sono bamboline dalla forma umana e di colore rosso, privi di volto. Simbolo di Takayama e tradizionale dono ben augurante, richiamano l’antica usanza delle nonne della popolazione locale di realizzare queste bamboline da regalare come porta fortuna per le proprie nipotine.

Anche per chi non avesse nipotini, il Sarubobo funge oggi da amuleto per tenere lontani i mali. Ne troverete di tutti i tipi, grandi, piccoli, gialli, rosa… lungo le stradine del centro storico di Takayama. Se volete ulteriori informazioni vi rimandiamo al link di wikipedia: qui.

I Saru-Bobi portafortuna.

In treno in Giappone

Giornata all’insegna del viaggio oggi per i Bobi che finalmente hanno sfruttato appieno il famoso (e costoso) Japan RailPass.

Prima ci siamo recati al tempio di Fushimi Inari Taisha per percorrere i sentieri che si inerpicano su per le colline attraversando i mille e più Torii che creano suggestive e affascinanti prospettive e giochi di luci e ombre.

Poi invece, nel primo pomeriggio, ci siamo spinti fino alle montagne di Takayama (che sembra un pò l’inizio della valle del Cadore) utilizzando anche il famoso Shinkasen (il famoso treno proiettile Giapponese).

E a Takayama ci aspetta un’altra delle numerose esperienze particolari previste durante questo bellissimo viaggio alla scoperta dell’oriente: due notti in un Ryokan completo di giardino Zen interno e Onsen e con un trattamento ‘full optional’ che comprende cena e colazione tipiche locali (mille assaggini differenti di qualsiasi genere di cibo, dalla carne spadellata alla zuppa di spaghetti fredda con uovo a la coque), ciabattine e kymono e camera con tatami e porte in carta di riso…poi per finire…tutti nanna sul futon!

I Bobi

Tonkatsu mon amour!

Ok, allora, sfatiamo un mito.
Il Giappone è un paese costoso…vero…una camera di hotel costa un occhio della testa, comprare un bel souvenir da portare a casa (non le solite chincaglierie cinesi) è difficile se non disponi di apposita carta di credito…
Ma! non è detto che ci si debba svenare per mangiare bene e a sazietà. Anzi, ad essere sinceri, abbiamo trovato meno difficoltà a trovare un ristorante con un buon rapporto qualità-prezzo qui in Giappone che da noi a Venezia 😛
E non stiamo parlando solo del classico sushi (che ovviamente non ci siamo fatti mancare fin dalla prima sera, vedi post di ieri) ma anche di piatti più particolari come ad esempio il…tonkatsu. Il nome è un pochino inquietante ma in realtà è molto buono ed è una delle specialità che puoi facilmente trovare nel quartiere storico di Gion. E’ una specie di cotoletta impanata (la fanno sia di maiale che di manzo e volendo con la stessa preparazione fanno anche verdure, uova, patate e pesce) che mangi con un intingolo di una salsina speziata e battuto di sesamo e, ovviamente, accompagnata dal classico riso bianco, dalla zuppa di miso e dal tè verde. Veramente ottimo! Ve lo raccomandiamo!

P.S. Poi volendo ci sta bene una bella coppa gelato con fragole fresche…ma questa è un’altra storia 😛

I Bobi