Cusco, l’ombelico del mondo

Oggi i Bobi sono a Cusco, la grande capitale dell’impero Inca o, come loro stessi la definivano, l’ombelico del mondo. Veniva chiamata in questo modo poichè, grazie alla sua posizione geografica centrale rispetto all’intero territorio Inca (che all’epoca era grande quasi quanto l’Europa continentale), fungeva da crocevia e punto strategico nonchè fulcro della cultura e della religione.


Per questo nella città attuale e nelle sue vicinanze si possono osservare ancora oggi alcuni resti dei meravigliosi templi Inca. Primo fra tutti il bellissimo complesso templare di Quirikancha che gli Inca avevano indicato come l’ombelico della città (ovvero l’ombelico dell’ombelico, essendo al centro del centro dell’impero). Questo complesso, dalle pietre con incastri tanto perfetti da risultare incredibili (gli Inca adoravano il gioco dei lego perchè con la stessa tecnica costruivano i loro edifici solidissimi e antisismici) era stato quasi completamente distrutto dai conquistadores ma le sue fondamenta e alcune sue parti erano state utilizzate poi come basamenti per una delle principali chiese cattoliche della città (santo domingo).

Quando nel 1678 la chiesa fu praticamente rasa al suolo da un terremoto, emersero nuovamente i resti Inca che a quel punto furono recuperati e valorizzati come si deve. Gli storici e gli archeologi riuscirono a ricostruire solo una parte dei templi, ma sufficiente a far capire la grandezza del luogo, disseminato di grandi strutture di pietra viva e levigata a mano e dedicate agli dei, ovvero alle forze della natura: sole, luna, stelle, fulmine, arcobaleno. Ma era il tempio dedicato al dio sole il più prezioso, tanto da risultare accessibile solo per il capo Inca e di questo tempio è rimasta una nicchia che corrisponde al fulcro di tutto, al centro del centro del centro…all’ombelico dell’ombelico dell’ombelico.


In realtà comunque anche le altre divinità erano molto importanti per la popolazione Inca. Il tempio delle stelle era decorato con pietre preziose la cui luce si rifletteva negli equinozi, mentre il tempio dell’arcobaleno era decorato con lastre dorate.
Proprio l’arcobaleno è forse il simbolo che più è sopravvissuto fino ai giorni d’oggi nella cultura degli abitanti di Cusco. Infatti, ancora oggi la bandiera della città è composta da righe orizzontali dei 7 colori dell’arcobaleno…vi dice qualcosa? esatto, è proprio la stessa bandiera della pace.


I Bobi