Maya? Aztechi? Templari? Civiltà pre inca? Contatti con mondi alieni?
Oggi su Bobi in Voyager un post dedicato ad uno dei temi del mistero più in voga negli ultimi tempi.
Tutti ne parlano, tutti fanno mille ipotesi sulla loro origine e sul motivo per cui sono state realizzate…ma nessuno sa niente di certo. Stiamo parlando delle linee di Nazca.
E non potevamo certo perdercele! Le abbiamo analizzate in lungo e in largo…attraversate con la panamericana (la strada che parte dall’Alaska e arriva fino alla terra del fuoco)…osservate da una scalettina pericolante che spunta dal deserto…fotografate e riprese da più di 300 metri di quota da un Cessna c206 (da paura)…abbiamo comprato delle guide specifiche e abbiamo studiato gli articoli scritti dai più grandi studiosi sull’argomento…abbiamo chiesto informazioni alle guide, ai passanti, ai cani randagi in giro per le strade e….insomma, a confronto Giacobbo e Alberto Angela ci fanno un baffo 😉
E alla fine…non abbiamo capito niente neppure noi, il mistero sul vero significato delle linee rimane (anche se l’ipotesi più accreditata è che siano sentieri sacri per pellegrinaggi o cerimonie, ma potrebbero essere anche una rappresentazione delle costellazioni ed un grande calendario astronomico o addirittura degli aeroporti extraterrestri, perchè no? ) 😛
Abbiamo imparato però che la paternità delle linee viene attribuita alla popolaazione pre-incaica presente nella valle tra gli anni 100 e 600 d.c. che, pur non avendo alcun tipo di scrittura attraverso cui tramandare ai posteri il perchè del loro enorme lavoro, decoravano i loro vasi tipici con le stesse figure osservabili dal cielo. Queste persone hanno tracciato dei solchi nel deserto utilizzando pochissimi strumenti (non avevano nemmeno la ruota, probabilmente hanno usato solo delle corde e bastoni come riferimenti) semplicemente spostando una per una, a mano, le rocce e i sassi che ricoprono la superficie lasciando poi scoperto lo strato più chiaro sottostante. Questi solchi poi si sono conservati fino ad oggi grazie a delle condizioni particolari sia meteorologiche (non piove mai), sia del terreno (che grazie ai minerali ferrosi di cui è composto contribuisce a mantenere pulita da polveri la zona). Il merito della buona conservazioone delle linee, poi, è anche di Maria Reiche, grande studiosa e appassionata delle stesse che per quarant’anni, ogni mattina, usciva di casa ed andava a pulirle con scopa e cartoni ai piedi (per non rovinarle).
Molte altre sono le curiosità di questo magico posto nel deserto peruviano ma…non possiamo certo raccontarvi tutto e rovinarvi la sorpresa! Non vi resta che venire a osservarle!
I Bobi